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L’uso dei Farmaci in gravidanza – Rapporto nazionale
Il Rapporto dell’AIFA sull’uso dei farmaci in gravidanza è uno studio di popolazione basato sul record linkage di diversi flussi informativi sanitari regionali che ha consentito di rilevare quali farmaci sono prescritti alle donne in gravidanza in Italia e per quali condizioni cliniche.
L’obiettivo principale è stato quello di analizzare il trend delle prescrizioni dei farmaci prima, durante e dopo la gravidanza nelle donne residenti in otto Regioni italiane (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Puglia e Sardegna) e di valutare la variabilità interregionale dei pattern prescrittivi per identificare eventuali criticità relative all’appropriatezza prescrittiva in questo ambito allo scopo di migliorare la pratica clinica.
Il risultato delle analisi è rappresentato dalla prevalenza d’uso sia per ATC I livello (analisi generale) che per specifiche categorie terapeutiche, sia a livello aggregato che a livello regionale. La scelta delle categorie di farmaci è stata condotta sulla base delle indicazioni terapeutiche e delle relative condizioni cliniche più frequenti e/o rilevanti in gravidanza: farmaci il cui utilizzo è legato alla condizione gravidica (es. vitamine, minerali e preparati antianemici), farmaci per disturbi acuti (es. antibiotici) e farmaci per patologie croniche preesistenti o diagnosticate per la prima volta in gravidanza (es. antipertensivi). Per alcune categorie di farmaci sono stati condotti degli approfondimenti, come la correlazione dell’uso del farmaco con il titolo di studio o lo stato occupazionale e l’analisi di switch (sostituzione di un farmaco non raccomandato in gravidanza con un altro considerato più sicuro o passaggio da politerapia a monoterapia).
Per le categorie di farmaci di maggiore utilizzo sono state effettuate analisi per fascia di età e numero di categorie co-prescritte (politerapia). Ulteriori analisi hanno riguardato aspetti quali la variabilità regionale e l’uso di farmaci in alcuni sottogruppi di popolazione (donne straniere e parti plurimi).
L’integrazione di differenti database regionali, insieme con la condivisione dei dati, ha permesso di produrre risultati sufficientemente rappresentativi e di ottenere un inquadramento esaustivo dell’utilizzo dei farmaci in gravidanza in Italia, sottolineando al tempo stesso l’importanza che rivestono il monitoraggio periodico dei flussi informativi prodotti, la formazione e l’informazione rivolte sia ai medici prescrittori (e ai farmacisti) che alle donne sull’uso appropriato dei farmaci nell’ambito dell’assistenza alla donna in età fertile, in gravidanza e nel post-partum.